Ricchi di storia, di fascino e magia, così belli che ti faranno venire voglia di comprare casa qui: i portici di Bologna hanno qualcosa di meraviglioso e straordinario. La Rossa, la Dotta e la Grassa, ma anche la città dei Portici. Bologna ha moltissimo da offrire ai suoi visitatori e da coloro che scelgono di vivere fra le sue strade.
Portici di Bologna: una meraviglia architettonica
Tantissimo e sparsi ovunque, i Portici di Bologna comprendono 38 km di porticato che percorre l’intero centro storico. Affascinanti e unici, sono i compagni di tante passeggiate per la città, ideali per proteggersi dalla pioggia durante le giornate piovose o dal sole durante l’estate. Patrimonio straordinario della città (proprio come l’Università e la sua gastronomia) i Portici hanno alle spalle una storia lunghissima, iniziata nel Medioevo e che è arrivata sino ai giorni nostri.
Portici di Bologna, la storia di una città
La storia dei Portici di Bologna inizia nel Medioevo quando la città cominciò a ripopolarsi. Per fare spazio a nuove persone, nelle case vennero allargati i solai, creando nuove aree verso l’esterno con l’ausilio di travi in legno. In poco tempo però le travi risultarono poco stabili, così vennero sostituite con strutture verticali, fissate con bocchi di selenite utili per scaricare a terra il peso.
La nascita ufficiale dei Portici di Bologna però è fissata nel Duecento. In questo periodo infatti le autorità, tramite lo statuto cittadino, stabilirono la creazione di un portico di fronte a ogni nuova abitazione. In questo modo i Portici vennero trasformati in un bene pubblico, utilizzabile da tutti, incentivandone la costruzione, anziché la distruzione.
Gli statuti furono sfruttati anche per regolamentare nei secoli alcuni dettagli legati ai Portici. Ad esempio, dovevano misurare circa 7 piedi (circa 2,7 metri) per consentire a un uomo a cavallo di passare. La manutenzione e il decoro, inoltre, erano a carico dei cittadini. In seguito, fra il Cinquecento e il Seicento, i portici in legno vennero sostituiti da quelli in muratura. Ma la loro funzione rimase sempre la stessa: quella di una strada coperta per raggiungere in fretta e in sicurezza qualsiasi punto della città.
I numeri dei Portici di Bologna
Per comprendere quanto i Portici di Bologna siano speciali basta leggere i numeri di questa struttura unica al mondo. Il portico più largo è quello della Basilica di Santa Maria dei Servi nella strada Maggiore. Il più stretto invece misura 95 centimetri e si trova presso via Senzanome. Il portico più lungo di Bologna è situato in via Saragozza e conduce al Santuario della Madonna di San Luca con un percorso di ben 4 chilometri.
Portici di Bologna: i più belli
Passeggiando per Bologna è impossibile non imbattersi nei suoi Portici. Fra i più famosi troviamo i portici di piazza Santo Stefano, uno fra i simboli della città. I Portici, in particolare, si sviluppano lungo i lati in cui si affacciano gli splendidi palazzi gotici e rinascimentali. Da Casa Berti, che custodisce le opere di Gaetano Gandolfi, a Palazzo Bolognini Isolani al cui interno troviamo Corte Isolani. Indimenticabile pure la Basilica di Santo Stefano, chiamata anche Le Sette Chiese.
Lungo via Marsala, nel punto a cavallo fra via Piella e via Oberdan, si possono scoprire gli antichissimi portici in legno. Qui si trova casa Grassi, dove è ancora visibile un frammento del loggiato, e si possono scoprire le case duecentesche ricche di fascino e storia.
Il viaggio continua in uno dei portici più celebri, quello di San Luca. Lungo 4 chilometri, parte da Porta Saragozza per arrivare a San Luca, portando i visitatori alla scoperta del Santuario della Madonna. Una meraviglia architettonica, creata fra il Seicento e il Settecento, che ancora oggi affascina e conquista.
Il portico che si trova presso la basilica di Santa Maria dei Servi è infine il più largo di Bologna. Realizzato nel Cinquecento, su un progetto di Antonio di Vincenzo, ospita sul lato meridionale, al civico 19, un portico ligneo alto ben 9 metri. La struttura, costruita nel Medioevo, si trova proprio di fronte a casa Isolani.