La Certosa di Bologna è uno fra i luoghi più rappresentativi della città. Questo cimitero storico monumentale si trova a pochi passi dal centro ed è collegato a San Luca con un lungo portico. Si tratta di uno fra i cimiteri più belli e antichi d’Europa, divenuto, grazie alla costruzione dei sepolcri familiari da parte della nobiltà bolognese, un museo a cielo aperto.
Passeggiando all’interno della Certosa di Bologna è possibile perdersi fra le tombe di personaggi che hanno fatto la storia. Non a caso questo luogo così misterioso e magico è stato fonte d’ispirazione per moltissimi letterati e artisti come Byron, Stendhal e Dickens.
La storia della Certosa di Bologna
Nato nel 1801, il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna deve il suo nome a un fatto particolare. Venne infatti edificato sulle ceneri di un convento certosino soppresso nel corso del periodo napoleonico. Sia il cimitero della Certosa che la chiesa di San Girolamo inoltre sorgono su un’area occupata in passato da un’antica necropoli.
La scelta di usare come cimitero la zona della Certosa venne fatta per evitare che il monastero venisse smembrato e venduto, cancellando questo pezzo di storia della città. La posizione inoltre era ottima per via della presenza della rete idraulica e della collocazione poco fuori dal centro abitato.
All’inizio dell’Ottocento i lavori vennero affidati all’architetto Ercole Gasparini che decise di sfruttare al meglio l’area del portico di San Luca. In particolare ebbe l’idea di collegare l’ingresso del cimitero nell’area del Meloncello con una parte del portico. In seguito il progetto passò nelle mani dell’architetto Luigi Marchesini che pensò di sfruttare le aree dell’ex convento. La Sala delle Tombe, dove si riunivano i monaci, e il refettorio nella Sala della Pietà, vennero riconvertiti a nuovo uso.
I lavori non sarebbero terminati in quegli anni. Con il tempo infatti la Certosa di Bologna è stata sottoposta a numerosi interventi di ampliamento e restauro. Nei secoli videro la luce il Campo degli Ospedali, con numerosi monumenti e costruzioni in stile liberty, e la Sala delle Catacombe. Trovarono poi spazio, annessi all’area, il cimitero ebraico e quello degli Apocalittici.
Oggi la Certosa di Bologna appare come un susseguirsi di edifici collegati fra loro che ricordano in qualche modo i portici della città. Un omaggio a una delle costruzioni più caratteristiche di Bologna, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Cosa vedere alla Certosa di Bologna
La Certosa di Bologna è senza ombra di dubbio uno fra i luoghi più particolari della città. Passeggiando fra i chiostri è possibile scoprire tantissime opere di periodi e stili diversi. All’interno dei chiostri infatti si trovano i capolavori i più di duecento artisti, dal neoclassicismo sino al liberty.
All’ingresso i visitatori si trovano di fronte le opere di Giovanni Putti. Lo scultore ideò due grandi statue di terracotta che annunciano l’inizio dell’area della Certosa. All’interno sono tanti i punti di interesse e le cose da vedere. Come la Tomba Legnani che si trova nel terzo chiostro e rappresenta uno fra i rari monumenti funebri ispirati alla simbologia egizia e massonica. Troviamo poi la tomba di Enea Cocchi, posizionata nella Galleria delle Tre Navate, in cui ammirare l’immagine del 18enne vestito in abiti ottocenteschi.
E poi ancora il Monumento ai caduti della Guerra, dove si trovano le ossa di ben tremila soldati scomparsi nella Prima Guerra Mondiale, e l’Ossario per i caduti partigiani, che contiene i resti di ben 500 partigiani che combatterono per la libertà.
Chi vuole riscoprire l’antico fascino del convento invece dovrebbe visitare la chiesa di San Girolamo, collegata al terzo chiostro proprio tramite le celle monastiche. All’interno di quest’area si trovano straordinari affreschi del XVI secolo che raccontano la vita di Cristo.
Le tombe famose della Certosa di Bologna
La Certosa di Bologna è senza ombra di dubbio ricca di tombe famose. Sono tanti infatti i personaggi illustri sepolti in questo cimitero. Fra loro il Premio Nobel per la Letteratura Giosuè Carducci, che fu anche professore emerito presso l’Università di Bologna, ma anche il pittore Giorgio Morandi.
Nell’area della Certosa riposano poi il compositore Ottorino Respighi e Nicola Zanicelli, il fondatore della celebre casa editrice. Presso la Certosa di Bologna inoltre si trova la tomba di Lucio Dalla, indimenticabile cantautore bolognese. Infine possiamo segnalare i sepolcri di Edoardo Weber e Alfieri Maserati, nomi legati al mondo dei motori.
I segreti della Certosa di Bologna
Il fascino della Certosa di Bologna è legato non solo ai suoi monumenti e alle tombe di personaggi illustri, ma anche alle storie che ruotano intorno a questo luogo magico. La zona infatti è costellata da riferimenti esoterici e simboli massonici, fra piramidi, aquile, serpenti, sfingi e rospi.
La tomba di Anna Bonazinga, in particolare, ci permette di scoprire tutto il fascino dell’esoterismo. Questa chiromante vissuta nel 1800 era famosa per curare le malattie facendo entrare i suoi pazienti in una specie di sonno ipnotico. Il monumento a lei dedicato si trova nel Chiostro VIII e rappresenta una donna senza pupille, simbolo di chiaroveggenza. Il cimitero poi è circondato da leggende e storie che parlano di fantasmi e apparizioni sovrannaturali.